Molti piccoli pazienti sono stranieri, provenienti da terre povere o martoriate da terribili guerre. Arrivano in ospedale con i loro genitori spaventati e senza la possibilità di poter comunicare nè le loro emozioni o paure o perplessità nè le informazioni cliniche necessarie ai medici.

Per questo motivo #IoTifoSveva ha pensato di fornire sia ai reparti che ne avevano bisogno che ai docenti della Scuola in Ospedale dei traduttori simultanei con a disposizione più di 70 lingue che permettono una comunicazione più facile tra personale e famiglie straniere.

La maestra Roberta della Scuola in Ospedale con un traduttore